Agugliano, per secoli suddito di Ancona, per la sua fedeltà subì rappresaglie e rovine da quelle milizie che, non potendo occupare Ancona, sfogarono la loro ira sui castelli del suo contado.

Comune autonomo con propri Statuti (la cui parte più antica è datata 1390) omologati nel 1565 da San Carlo Borromeo, all’epoca governatore di Ancona.
Una bolla del papa Alessandro II datata 26 dicembre 1062 cita la Ecclesia S.Mariae de Auguliano.

 

Una ricerca approfondita del socio Mastrosanti Marcello negli archivi della Curia Arcivescovile di Osimo, nell'Archivio Diocesiano di Ancona e nell'Archivio notarile di Ancona ci elenca tutte le citazioni ed i riferimenti su Agugliano e Castel d'Emilio nel periodo dal 1051 al 1599.

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Il castello
La prima testimonianza del castrum Agulliani risale al 1356, quando è elencato nella Descriptio Marchiae del Cardinale Albornoz.
Il castello ha subito rimaneggiamenti tali che le antiche emergenze sono state distrutte o modificate in maniera irreversibile.
Ciononostante l’antico perimetro murario è tuttora individuabile grazie anche all’ausilio di una mappa ottocentesca che ci mostra un circuito ad andamento irregolarmente poligonale.

 

 

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Chiesa del SS. Sacramento
Ogni anno vi si celebra la festa di S. Anastasio - Patrono di Agugliano.
All’interno, nel lato sinistro, è visibile una tela attribuibile al Peruzzini (XVII secolo); sul lato destro il monumento funebre del Card. Vico e un antico crocifisso. Nell’abside una tela con raffigurato in basso a destra S. Carlo Borromeo.

Un iscrizione marmorea, ricorda che la sua costruzione è avvenuta nel 1304, ciò fa supporre che l’attuale edificio non sia altro che la ristrutturazione dell’antica Ecclesia S. Mariae. Nell’abside un dipinto del XVII secolo dedicato alla Traslazione della Santa Casa. Nel 1926, con il contributo del cardinale Vico, fu ristrutturata la canonica, demolito il campanile a vela e costruito l’attuale campanile.

 

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Chiesa di S. Anna (Borgo Ruffini)
Piccola chiesa dei marchesi Ruffini edificata sul finire del XVI secolo. Vi si solennizzava S. Anna (26 lu-glio). Alla morte di Giovanni Ruffini (1824), la chiesa, per volontà testamentaria, divenne proprietà comunale.

 

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Castel d’Emilio
La prima notizia sul castello risale al 1239 quando un Milo di Attone de Castro Mili è condannato dal Comune di Jesi per occupazione abusiva delle terre comunali. Dell’originario impianto rimangono la cinta muraria e le tre torri rompitratta.
L’ingresso fortificato è munito di porta carraia centrale e di postierla pedonale alla sua destra. I merli (guelfi), sono provvisti di feritoie verticali.

 

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Società Operaia di Mutuo Soccorso - Castel d'Emilio
La “Società Operaia di Mutuo Soccorso”, fondata nel 1883 da circa cinquanta persone del luogo, fu ricostituita con atto notarile nel 1924.

Questa forma di solidarietà assunse nel finire del XIX secolo particolare importanza.


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Chiesa di S.Maria delle Grazie  a Castel d'Emilio

 

Non si hanno notizie precise sull'anno di fondazione, ma nel piedistallo del leone di destra sono riportate le seguenti lettere numeriche romane MCCCCXVIII (1418).

I due leoncini in marmo che sono ai lati del rosone sono della seconda metà del duecento; il portale in terracotta del XV secolo è poggiante sui due leoni in marmo e ricorda il portale del Duomo di S.Ciriaco ad Ancona.

 

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